Nirvanix è o meglio era una società visionaria del Cloud Storage, partita prima o contemporaneamente ad AWS S3, ha offerto ai clienti di tutto il mondo degli ottimi sistemi di storage cloud, forse costosi rispetto l’interesse del mercato in quel momento, ma sicuramente aveva delle features uniche, quali ad esempio i protocolli NFS e CIFS se non ricordo male, oltre al webdav a cui siamo tutti abituati.
Ora è fallita e sul loro sito si legge un comunicato in cui si invitano i clienti a “migrare” i loro dati altrove, presso i suoi ex-competitor.
Ecco il comunicato :
Cosa comporta tutto questo? Per le imprese organizzate, solo un fastidio di dover spostare i dati altrove, riadattare i SW che usavano quelle risorse, riorganizzarsi un pò. Sicuramente la migrazione non sarà stata indolore per molti e qui sicuramente molti avranno ricalcato la mano sul problema dello standard del Cloud Computing, sul vendor lock-in, sulla interoperabilità tra i le cloud.
Sicuramente è uno scenario che deve far riflettere, ce ne sono molti di cloud provider che possono subire la stessa sorte nel futuro prossimo, in quanto il mercato, soprattutto nel cloud storage, è saturo di offerte. Quelli più a rischio sono i provider con una propria infrastruttura HW, quelli che, come molti già fanno, usano gli storage dei big, come S3 (vedi dropbox), sono molto più elastici e possono reagire benissimo al mercato.
Insomma oggi c’è lo shutdown dell’ amministrazione USA, ci può stare anche lo shutdown di Nirvanix.